Release date: March 21th, 2018
code/format: BFA CD 003
Gianni Coscia accordion
Max De Aloe chromatic harmonica
Daniele Di Bonaventura bandoneon
Featuring Manuela Loddo vocals on tracks 4, 8, 10
TRACKLIST
01 Valzeretto – Gianni Coscia 5.00
02 Candombe Italiano – Daniele Di Bonaventura 8.52
03 Aliando – Max De Aloe 8.29
04 Garganta con Arena – Cacho Castaña 4.57
05 Atea Preghiera – Max De Aloe 5.56
06 La danza dei pastori – Gianni Coscia 3.36
07 Milonga dell’Assenza – Daniele Di Bonaventura 5.10
08 La maza – Silvio Rodríguez 7.32
09 Nostalgias Santiagueñas – Hermano Abalos 5.09
10 Sus ojos se cerraron – Carlos Gardel – Alfredo Le Pera 3.09
11 Volo Vola Vola – Guido Albanese – Luigi Dommarco 5.28
Recording Information:
Recorded by Marti Jane Robertson at JaneStudio, Cagliari, in November 2016
Mixed and mastered by Marti Jane Robertson at Studio della Giraffa, Cagliari, in January 2017
Produced by Romano Usai for ArtIn & Barnum for Art
Graphic Designer: Gianluca Brugnetti
Photos: Alberto Molinari
ABOUT THIS CD
A unique recording which brings together the three main instruments of the free-reed family: accordion, harmonica and bandoneon, played by three champions of their respective instruments. Original tunes and echoes of tango, with the participation on three cuts of the wonderful voice of Manuela Loddo. This CD was recorded, mixed and mastered by Marti Jane Robertson.
Un disco unico che unisce i tre strumenti principali della famiglia delle ance libere: fisarmonica, armonica e bandoneon, suonati da tre fuoriclasse del loro strumento. Brani originali ed echi di tango con la partecipazione in tre brani della meravigliosa voce di Manuela Loddo. Il cd è registrato, mixato e masterizzato da Marti Jane Robertson.
Liner notes
Scrupolosamente formato alla rigida osservanza della liturgia luterana, il bandoneon – forse con la complicità di un uomo di mare compiacente – fugge oltreoceano e getta la tonaca alla lussureggiante vegetazione d’Argentina.
Sedotto dalle flessuose movenze del tango peccaminoso, ne diventa perdutamente e irrimediabilmente alfiere.
Molto più modestamente la popolare fisarmonica, facile oggetto di piacere di frettolose bucoliche voglie, rincorre un lento, graduale riscatto. Osa il Conservatorio, incuriosisce la Composizione e tenta – talvolta – l’improvvisazione inventata a New Orleans.
Le malinconiche, struggenti evocazioni della “Bravi Alpini” di carsiche, eroiche nobiltà, stimolano la creatività di Hohner fino al raggiungimento dei temperati dodici suoni. Il livello virtuosistico conseguito pare di insormontabili difficoltà.
La sorprendente invenzione di uno sconsiderato accolito di discendenti della misteriosa civiltà nuragica raccoglie, nell’altrettanto misteriosa isola, l’improbabile trio in una sorta di festival di ance libere in libertà, brevemente contrappuntato da una indigena voce / sirena ammaliatrice.
Il tutto suona nuovo e avviene senza un canovaccio prestabilito, nella più assoluta improvvisazione, con inevitabili bagliori e altrettanti scompensi.
Una musica sincera, ingenua, a volte volutamente maliziosa: oppure una musica maliziosa, qua e là permeata di ingenuità.
Ricordo un lapidario pensiero di Umberto Eco: “Non c’è nulla di più seducente della malizia quando ha l’umiltà di mascherarsi da ingenuità”.
Gianni Coscia
Sospiri Sospesi è un lavoro nato da uno spettacolo/concerto, dall’omonimo titolo, scritto e diretto da Romano Usai.
Per la prima volta grandi artisti sono riuniti insieme dalle ance libere dei loro strumenti in un percorso che muove i propri passi nei viaggi della migrazione che tra molti sospiri hanno contribuito a diffondere quei suoni sospesi che tanto hanno aiutato a sopportare disagi e disperazione. Parole e canti dunque come Sospiri che nel gioco drammaturgico del concerto/spettacolo si intrecciano con i suoni Sospesi delle ance libere attraverso racconti di viaggi, di luoghi, di persone … emozioni di un vissuto da vivere …”
Romano Usai